martedì 28 aprile 2009

IMPORTANTE MOSTRA AL PALAGIO DI PARTE GUELFA


Dal mondo andino al Palagio di Parte Guelfa
Il sentimento del sacro e il senso del quotidiano c’è anche lo spazio e il tempo, l’armonia e la bellezza, l’effimero e l’eterno in quello che gli andini chiamano “Pachamama”, ovvero madreterra, e che dà il titolo alla mostra fiorentina dedicata a Yelitza Altamirano Valle.
L’esposizione, organizzata dal Comune di Firenze in collaborazione con il Consolato generale del Perù a Firenze, sarà inaugurata martedì 28 aprile 2009, ore 18,00, nella Sala Brunelleschi del Palagio di Parte Guelfa (piazzetta di Parte Guelfa).
Saranno presenti oltre all’artista, l’assessore all’accoglienza e integrazione, terzo settore Lucia De Siervo e il console generale del Perù a Firenze Walter Negreiros Portella.
La mostra ricostruisce il cammino artistico della pittrice iniziato in Perù molti anni fa e poi proseguito in Italia, in particolare in Toscana, e traccia una vera e propria geografia culturale che si traduce in un’azione creativa imperniata su un rapporto armonico tra l’uomo e la natura.
Le sue opere, dai colori vivaci e dai temi decorativi, sono depositarie di antichi miti, credenze e tradizioni culturali e spirituali del mondo latino-americano, ma al tempo stesso luogo privilegiato di incontri tra le diverse culture del mondo.
I dipinti di Yelitza Altamirano Valle, infatti, sono contrassegnati da una forte vocazione multietnica e multiculturale e trovano nell’ibridazione di stilemi e di linguaggi, e quindi nella contaminazione di decori e figure, strutture geometriche e rappresentazioni, il loro significato primario.
“Lo scopo della mia arte – precisa l’artista di origine peruviana – è quello di raccontare il cosmo vivente, attraverso le visioni del mondo sottile, multidimensionale, con le sue creature che ci comunicano un insegnamento di ordine, armonia e bellezza.
Ambasciatrice della cultura del proprio Paese, Yelitza Altamirano dipinge, modella, incide e disegna opere ispirate al mondo quotidiano ma portatrici di un’arcaica sacralità. Sviluppa i propri temi in una miriade di variazioni iconografiche e formali senza cedere all’iterazione, ma dando vita a differenti rappresentazioni di contenuti antropologici e spirituali. Un importante mostra nel cuore di Firenze.
DEL BIMBO FABRIZIO

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