sabato 17 luglio 2010

Bizzarrini e Lampredi, due geni dell'auto in mostra a Cecina (LI)


Alla Fondazione Geiger da sabato 17 luglio al 13 settembre esposte auto d’epoca, documenti e immagini che raccontano due grandi personaggi dell’industria automobilistica italiana del dopoguerra ancora troppo poco conosciuti al grande pubblico. Inaugurazione ore 19



Telai e motori per modelli di Ferrari, Lamborghini, Alfa Romeo Giulietta, Fiat Abarth, il motore bialbero Fiat “ Lampredi” montato su tutti i modelli Fiat e Lancia dal 1966 al 2000, una infinità di fantastici prototipi che hanno visto la luce tra gli anni Sessanta e Settanta. Sono queste alcune realizzazioni di due grandi geni dell’auto italiana del dopoguerra, Giotto Bizzarrini e Aurelio Lampredi, a cui la Fondazione Culturale Hermann Geiger ha dedicato una mostra dal titolo “Il genio e la macchina, Bizzarrini e Lampredi. Due storie dell’auto italiana” che aprirà i battenti domani sabato 17 luglio alle ore 19 (aperta fino al 13 settembre), nella sala espositiva della Fondazione a Cecina (Livorno), via Matteotti 47. Prima dell’apertura al pubblico alle ore 17 avrà inizio una parata di auto d’epoca che, dalla piazza centrale di Cecina, raggiungerà la sede espositiva dopo aver attraversato le strade del lungomare. Prevista la partecipazione del progettista di Formula 1 Mauro Forghieri, di Ferruccio Lamborghini, nipote dell’omonimo fondatore della Lamborghini, e tanti altri protagonisti del mondo dell’industria automobilistica italiana venuti in Toscana per non mancare a questo evento che vuole rendere omaggio ed esaltare questi due grandi personaggi, ambedue livornesi, che tanto hanno dato alla storia dell’auto. Due uomini che hanno ancora una grande popolarità per gli appassionati ma sono ancora sconosciuti al grande pubblico. Solo navigando sulla rete è possibile scoprire una sorprendente quantità di siti che cantano le lodi di Bizzarrini come innovatore e imprenditore, di progettista dei motori e di telai. Lampredi ha avuto una vita meno altisonante, ma certo prodiga di idee all’ombra di grandi case come Avio, Ferrari, Fiat Officine Caproni e soprattutto nel suo cammino professionale ha trasversalmente raggiunto milioni di italiani con l’invenzione del motore bialbero che porta il suo nome. La mostra è curata dal direttore artistico della Fondazione Geiger Vittorio Riguzzi, ed è corredata di materiali originali, informazioni, notizie, disegni, immagini della vita e dell’opera dei due uomini. Grazie alla collaborazione con il “Garage del Tempo”, club automobilistico di Cecina e la stessa Fiat, sono esposte alcune delle macchine di maggior successo commerciale di Bizzarrini e Lampredi. Tra queste la Fiat 125 Special, la Bizzarrini 5300 Strada, la Ferrari 250 GT Pininfarina, la celebre auto del commissario Armando Spatafora, conosciuto anche come il “poliziotto con la Ferrari” famoso nei primi anni Sessanta, la Fiat Dino spider e la mitica Fiat Abarth 131 "Livrea Alitalia”, la “Kyara”, uno delle ultime realizzazioni di Bizzarrini forse l’unico esempio di auto ibrida diesel – elettrica. Poi una vera e propria rarità automobilistica, la “Macchinetta”, pezzo unico, antesignano delle moderne city car, realizzato da Bizzarrini nel 1953 trasformando il telaio di una Topolino 500 spider e potenziando il motore che poteva così raggiungere i 145 chilometri orari. Con questa macchina fece il viaggio Livorno Maranello attraverso l’Appennino per un andare ad un colloquio con Enzo Ferrari. Il grande costruttore rimase colpito da questo sconosciuto, ma coraggioso ingegnere livornese e in breve tempo lo fece diventare capo collaudatore della Ferrari. Tutte le auto sono esposte non in modo statico, come in un autosalone, ma sistemate su appositi supporti e strutture dinamiche che creano davanti al visitatore il senso del movimento e le emozioni che si prova davanti ad automobili di questo tipo. Tutto questo con lo sfondo del mondo del costume e della società italiana degli anni Sessanta e Settanta con pannelli che raccontano quegli anni, dalla pubblicità dei prodotti in voga che grazie al boom economico entravano nelle case degli italiani. Al cinema che ebbe un ruolo tanto importante nella promozione dell’auto come bene alla portata di tutti. “Sono stati due veri e propri miti dell’automobile – spiega il curatore Vittorio Riguzzi – ma ancora poco conosciuti malgrado le loro storie e le loro realizzazioni. Per questo motivo abbiamo voluto dare il nostro contributo per far riscoprire queste due figure così geniali e interessanti, ma ancora fortemente attuali, come Giotto Bizzarrini e Aurelio Lampredi. Poi uno degli scopi della Fondazione Geiger è proprio quello di fare cultura e promuovere il territorio in tutti i suoi aspetti”.


Nicoletta Curradi

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