venerdì 23 luglio 2010

Grande successo a Castagno d'Andrea per la mostra dei Macchiaioli


Siamo arrivati quasi 2000 i visitatori per i Macchiaioli a Castagno
Grossa soddisfazione dell'amministrazione e curatori dopo il lusinghieri risultati dei primi 10 giorni
Quasi successo di visitatori in meno di due settimane, a dispetto del luogo, non certo lungo le rotte turistiche e dell’arte, ed il periodo vacanziero. Sono i primi lusinghieri numeri di “Vita di una collezione, una collezione di vita”, la grande mostra dedicata ai Macchiaioli, una delle due che si tiene in tutta la Toscana nel 2010, inaugurata lo scorso 10 luglio al Centro Culturale “Enrica Rainetti” di Castagno d’Andrea. La mostra, mirabilmente curata dall’Avvocato Giuseppe Figna, che non disdegna con soddisfazione di guidare i visitatori all’interno dell’esposizione, non soltanto spiegando le opere, ma focalizzando il periodo storico e l’evoluzione dell’arte dell’800, sta andando dunque oltre le più rosee aspettative. Una mostra di eccellenza, con Giovanni Fattori e i macchiaioli che tornano così in luoghi che tanto li anno ispirati, a 130 anni di distanza da quando, proprio in quei luoghi, il pittore livornese soggiornò trovando l'ispirazione per una delle sue opere più significative come il “Mercato del bestiame a San Godenzo”.
“Abbiamo ricevuto notevoli complimenti, spiega soddisfatto Figna, e questo è sprone per continuare la nostra opera, a dispetto anche delle difficoltà logistiche riscontrate. Questo dimostra come la passione faccia miracoli e come le opere, inserite in un ambiente naturalmente ispirante, si completino e ritrovino la loro origine. Un binomio che è molto piaciuto ad appassionati che giungono da varie parti d’Italia, alcuni mossisi appositamente, ed ai tanti stranieri che ho accompagnato in questi primi giorni di visite. E non nascondo l’orgoglio che tale mostra ci sia stata richiesta anche da realtà ben più grandi di Castagno, dopo che visitatori, esperti ed Amministratori l’hanno visitata.”
La mostra, che resterà aperta sino al 29 agosto, intrecciandosi anche con il programma dell’Estate Musicale, che si aprirà il 3 agosto nell’adiacente Chiesa di San Martino, che ospita il celebre Crocifisso di Annigoni, ospita 77 opere da Fattori a Silvestro Lega, da Telemaco Signorini, a Cristiano Banti, da Odoardo Borrani a Vincenzo Cabianca e molti altri tra i più significativi esponenti della macchia, mescolandosi anche con oggetti e libri dell’epoca, che ben collocano le opere nel loro tempo e ne esprimono la rottura con l’arte contemporanea.
A ruba anche il catalogo, unico per il biennio visto che raccoglie anche le opere che il prossimo anno metteranno in mostra i postmacchiaioli, che rappresenta un reale libo d’arte nel quale affinare la propria conoscenza artistica.
“La mostra, nei primi 12 giorni di apertura ha registrato quasi 2000 presenze, spiega soddisfatta l’Assessore alla Cultura del Comune di San Godenzo, Marilena Saletti: un grande successo che supera così le nostre più rosee aspettative e del quale siamo estremamente orgogliosi. Duemila persone si sono recate nel nostro territorio per ammirare le 77 opere esposte persone che forse, non solo hanno visitato e apprezzato la mostra, sotto la competente e appassionata “guida” offerta dal curatore Giuseppe Figna, ma che dedicando anche un po’ del loro tempo alla visita del nostro territorio hanno potuto ammirare le sue bellezze naturali, visitando sempre a Castagno il Centro visita del Parco Nazionale e le bellezze artistiche, come la Chiesa di San Martino di Castagno d’Andrea e la splendida Abbazia romanica di San Godenzo dove sono conservati un bellissimo polittico di Bernardo Daddi, recentemente restaurato, e una scultura lignea di Baccio da Montelupo. Non solo ma queste persone hanno potuto apprezzare anche l’ospitalità tipica dei nostri operatori che quotidianamente deliziano il palato dei loro ospiti con prodotti tipici e specialità enogastronomiche. E’ ferma convinzione della nostra Amministrazione che l’Arte e la Cultura in genere, se correttamente “divulgate”, possono essere motivo di crescita non solo culturale, ma anche preziosa fonte di sviluppo economico. E’ su questo principio, che il nostro piccolo Comune, a dispetto di tutte le “manovre” finanziarie potrà trovare nuova linfa per la sua sopravvivenza.”
Del Bimbo Fabrizio

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