Partendo dall'epoca di Bettino Ricasoli, con i suoi sogni di unità politica, realizzati in seguito, per giungere fino ad oggi, attraverso tante tappe della storia italiana: ecco il percorso di un quotidiano che da 150 anni lega le sue vicende a quelle della città di Firenze. “La Nazione” compie un secolo e mezzo nel 2009, storico traguardo che sarà celebrato – come ha detto il direttore Francesco Carrassi in una presentazione nella sede centrale del giornale in Viale Giovine Italia - con una serie di eventi con il sostegno di “numerosi compagni di viaggio”.
Il giornale toscano – “una vera propria istituzione”, è uno dei più antichi d’Italia, uno dei primi esempi di editoria del nostro paese. Fu fondato, infatti, il 13 luglio del 1859 da Bettino Ricasoli, allora capo del governo provvisorio toscano dopo l’abbandono del granduca Leopoldo II. Il quotidiano nacque così sull’onda dei moti del Risorgimento e deve il nome della sua testata proprio al sogno dell’unità italiana, che sarebbe divenuto concreto soltanto due anni dopo, nel 1861. Da allora il quotidiano ha attraversato 150 anni di storia e ha raccontato il suo territorio: Firenze, la Toscana, la Liguria e l’Umbria. “Dalla cronaca, alla politica, allo sport, la missione di servizio resa ai cittadini è di altissimo valore. Anni che raccontano la grande professionalità di direttori, giornalisti, poligrafici e proprietà, testimoni fedeli e attenti degli interessi e dei bisogni della comunità”, come ha sottolineato il presidente del consiglio regionale, Riccardo Nencini, in un suo saluto inviato alla redazione e alla famiglia Rieffeser Monti, proprietaria del giornale con la Poligrafici Editoriale, uno dei pochi editori puri del panorama italiano. Le pagine de “La Nazione” hanno registrato negli anni firme prestigiose come quelle di Collodi, Matilde Serao, Capuana, De Amicis, Carducci, Yorik, Jarro, Dumas figlio e Manzoni, ma anche Luzi, Saviane e Maraini. Esempi autorevoli di come il giornale fiorentino sia stato sin dall’origine un punto di riferimento anche per il mondo culturale e per la costruzione dell'opinione pubblica nazionale. Senza dimenticare, inoltre, Oriana Fallaci, all'inizio della sua lunga carriera giornalistica.Per celebrare questo importante anniversario editoriale, durante tutto il 2009, verranno quindi organizzati numerosi eventi. Tra questi la mostra “La Nazione 150 prime pagine per 150 anni”, un percorso espositivo - che sarà inaugurato a marzo alla Galleria de’ Medici di Palazzo Medici Riccardi a Firenze – per rivivere attraverso quanto raccontato dal giornale un secolo e mezzo di storia italiana.Una mostra itinerante, invece, sarà ospitata dal prossimo maggio in molte agenzie e filiali della Banca Monte dei Paschi di Siena nelle città sedi delle redazioni del giornale. “150 anni de La Nazione” sarà una mostra composta da pannelli con la riproduzione delle pagine storiche più significative e arricchita, inoltre, da una sezione dedicata alle singole realtà locali. Non mancheranno anche concorsi come il premio letterario “Il treno tra passato, presente e futuro” in collaborazione con le Ferrovie dello Stato a cui potranno partecipare i giovani lettori. Da sottolineare il premio fotografico Volkswagen, con le immagini a tema inviate alla redazione e giudicate da un’apposita giuria e borse di studio per studenti universitari. A gennaio l’evento di apertura delle celebrazioni insieme a Pitti Immagine, “Workwear”, una mostra curata da Oliviero Toscani e da Olivier Sallard che sarà inaugurata alla Stazione Leopolda di Firenze. I 150 anni saranno inoltre celebrati in un libro curato da Maurizio Naldini mentre saranno organizzate in collaborazione con il Teatro della Pergola anche visite settimanali con un percorso guidato alla “Città del teatro”.
Si tratta di un programma ricchissimo che, come ha dichiarato il direttore Carrassi “vedrà ancora altri progetti in collaborazione con altri partner e amici”. Un giornale che vuole rinnovarsi nel segno della tradizione. "In un momento di crisi anche nell'editoria - ha concluso Carrassi - vogliamo potenziare il giornale perché sia sempre di più un punto di riferimento per il lettore".
Fabrizio Del Bimbo
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