martedì 18 marzo 2008

La prima fabbrica di profumi del mondo rivive all'Officina Profumo Farmaceutica

Fin dagli anni'70 del '900 sono stati condotti studi e rilevamenti archeologici italiani sull'isola di Cipro, crocevia di tre continenti. Solo l'invasione del nord dell'isola da parte dei Turchi ha interrotto l'attività, poi ripresa fino a giungere ai risultati che possiamo ammirare oggi a Firenze.
Dal 17 marzo al 13 aprile 2008, la più antica fabbrica dei profumi scoperta a Cipro nel 2003 dalla Missione Archeologica Italiana a Pyrgos, vine riscoperta nei locali di una delle più antiche farmacie del mondo, l’Officina Profumo - Farmaceutica di Santa Maria Novella, fondata a Firenze nel 1221 dai Frati Domenicani.
La fabbrica dei profumi è stata trovata nel settore est del grande frantoio, fulcro del vasto impianto industriale di Pyrgos, distrutto da un terremoto all'inizio del II millennio a.C., dove l'olio di oliva era utilizzato per l'industria metallurgica, tessile e profumiera.
Nella cornice delle Sale museali dei Vecchi Laboratori dell’Officina, sono oggi esposti oltre 100 reperti archeologici provenienti dai siti archeologici distribuiti lungo l'arco del golfo di Limassol, sulla costa sud occidentale dell'isola di Cipro. I più antichi sono quelli (1900 a.C. circa) che facevano parte dell'attrezzatura della fabbrica dei profumi di Mavrorachi, la collina dove 4000 anni fa sorgeva il villaggio preistorico di Pyrgos, mentre gli altri, databili fino al IV secolo d.C., testimoniano la continuità produttiva delle essenze profumate nella stessa zona, fino alla tarda età romana.
La mostra prende, quindi, il nome dall’omonima collina Mavrorachi (da “Mavro” nero e “rachi” roccia), che per assonanza di parole richiama alla mente anche l’immagine del simulacro aniconico della dea Afrodite venerato a Cipro fin dall’età del bronzo: un pesante blocco di basalto grigio, alto oltre un metro e oggi conservato al Museo di Kouklia.
Vasi, imbuti, alambicchi, attingitoi e bottiglie perfettamente restaurati, anticipano di circa 2600 anni la conoscenza delle pratiche di distillazione e della produzione dei profumi, permettendo di ricostruire i metodi utilizzati per estrarre le sostanze aromatiche.
Tra il vasto repertorio esposto, di particolare importanza è l’apparato distillatorio, composto da 4 grandi vasi in terracotta, che costituiscono il primo esempio di alambicco della storia, alcuni askoi di raffinata fattura, un’anfora con manici a forma di idoli antropomorfi e una grande brocca decorata con serpenti in rilievo fiancheggianti una silhouette antropomorfa.
La mostra è tutta da vedere e da annusare: per l’occasione, infatti, è stato creato “Mavrorachi”, un profumo speciale, in edizione limitata di 4000 bottiglie, dedicato all'intrigante bellezza di Afrodite, la dea di Cipro nata secondo Esiodo dalla schiuma del mare. Le fragranze e gli aromi di questa isola che la dea “fece beata col suo primo sorriso”, sulla base anche delle recenti scoperte archeologiche e archeometriche eseguite dal dott. Alessandro Lentini del CNR, sono state diluite in olio di oliva per dare vita a questa nuova e al tempo stesso antica creazione. Tra le note di testa Bergamotto e Pino, tra quelle di cuore Rosmarino, Lavanda e Artemisia che sfumano nel fondo delle note del Legno di Cedro, Muschio di Quercia, Galbano e Tuia.
L’evento, a cura di Maria Rosaria Belgiorno, direttore della Missione archeologica del CNR a Pyrgos, ha il patrocinio del Dipartimento delle Antichità di Cipro, del Ministero degli Esteri Italiano, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Comune di Firenze, ed è stata organizzata in collaborazione con il Consiglio Regionale della Regione Toscana.
Nicoletta Curradi

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