mercoledì 23 luglio 2008

Fascino medievale e sensualità spagnola in scena in Toscana

Dopo l’esaltante successo riscosso all’Abbazia di San Galgano dove è stato registrato un tutto esaurito, i Carmina Burana di C. Orff e il Bolero di M. Ravel tornano nel calendario di OperaFestival 2008, con tre appuntamenti: il 24 luglio al Prato delle Colonne del Giardino di Boboli, il 26 luglio all’Abbazia di San Galgano e il 27 luglio in Piazza Varchi a Montevarchi.
Molte le prenotazioni ed i biglietti acquistati per tutte e tre le date di un concerto che vede l’unione delle melodie medievali dei Carmina con la sensualità e l’erotismo spagnolo usato da Ravel nel suo Bolero.
I Carmina Burana sono stati composti da Carl Orff nel 1937 e rappresentano una delle più importanti raccolte di scritti poetici e musicali di tutto il Medioevo. La particolarità di queste raccolte consiste nel fatto che sono tutte appoggiate a musica del Novecento. Un incontro tra la storia passata e la musica dei nostri giorni, decisa espressione di una contestazione contro le istituzioni civili e religiose dell’epoca. I Carmina possono essere suddivisi in tre gruppi: canti satirici, canti d’amore e canti che esaltano il vino ed il gioco. Orff, partendo dal manoscritto medievale e modificando le liriche realizza “la cantata secolare” dei Carmina Burana, prendendo a modello due culture, quella della tragedia classica e il teatro musicale barocco. Un connubio che ha dato origine ha un opera di “teatro totale”, dove la musica, le parole ed il movimento si uniscono in un effetto avvolgente ed imperioso, interpretato dalla voce straordinaria del soprano Jenufa Gleich, dal tenore Antonio Menicucci e dal baritono Juan Possidente già interprete nella Traviata, Bohème e Barbiere di Siviglia firmati OperaFestival. A dirigere l’orchestra l’ineccepibile bacchetta del Maestro Bruno Nicoli. Accanto a quest’ultimo il maestro Maurizio Preziosi e il coro di OperaFestival e il Coro di Voci Bianche preparato dalla M° Viviana Apicella.
Il Bolero di Ravel è stato creato nel 1928 come musica per balletto ma oggi viene eseguito quasi esclusivamente come pezzo concertistico. E’ senza ombra di dubbio il bolero più popolare mai composto, e anche l’opera più importante che Ravel ha mai scritto. Un composizione nella quale la parte melodica è costituita da sole trentadue battute divise in due distinte fasi. Fu eseguito per la prima volta come brano concertistico nel gennaio del 1930 sotto la direzione dello stesso compositore.
La sensazionalità della partitura di Ravel è che anche dopo ottanta anni, ha la stessa forza espressiva e provoca lo stesso stupore e le stesse emozioni nello spettatore della prima esecuzione. Un musica avvolgente, con una ripetizione dello stesso tema musicale che non stanca ma induce sia nell’esecutore che nell’ascoltatore una specie di “ipnosi rituale”, un distacco completo dalla razionalità.
I prossimi appuntamenti di OperaFestival sono il concerto Musica da Film dell’Orchestra da Camera Fiorentina il 28 luglio al Giardino di Boboli, l’opera comica “Arlecchino finto morto” il 31 luglio alla villa medicea di Cafaggiolo, il concerto “Puccini e Verdi a Parigi” dell’Orchestra della Toscana diretta dal maestro Balderi.
OPERAFESTIVAL 2008
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Fabrizio Del Bimbo

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