giovedì 31 gennaio 2008

L'European TUTA Award a Prato

Si è concluso l'EUROPEAN TUTA AWARD, il concorso indetto dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato con il sostegno di Artex - Centro per l'Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana; VitaEC Fabrics by Furpile Maglia spa - prodotto di punta delle Furpile Maglia, azienda leader del distretto tessile di Prato, da anni impegnata nella produzione di tessuti ad alto contenuto tecnologico; con il patrocinio del Centro di Firenze per la Moda Italiana. L'evento è stato annunciato in una conferenza stampa il 31 gennaio. Il primo premio di 3.500 ¤ è stato assegnato a Daria Dazzan studentessa italiana residente ad Anversa dove frequenta la locale scuola di Moda. Il secondo premio da 1.000 ¤ invece è andato a Maria Barbara De Marco, giovane disegnatrice di moda milanese, mentre si è aggiudicato il Premio Speciale Regione Toscana Artex Under 25 del valore di 2.000 ¤ il ventiduenne Marco Simoncini, studente all'Accademia Koefia di Roma.Oltre 400 adesioni, quasi 200 progetti arrivati, 15 paesi europei coinvolti, 237 studenti di Accademie, Università, Scuole di Moda e Istituti d'Arte - di cui la maggior parte con meno di 25 anni - che si sono confrontati con altrettanti fashion designer già inseriti nel mondo del lavoro.Questi i numeri del concorso EUROPEAN TUTA AWARD, il concorso under 35 indetto dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato lo scorso giugno e giunto finalmente al termine.La cerimonia di premiazione si terrà al Museo del Tessuto il giorno sabato 2 febbraio alle ore 21.00 all'interno di "Let's Tuta Party", una serata evento aperta ai designer, agli stilisti e a tutto il pubblico interessato, animata dal dj set di radio Fashion FM - emittente specializzata in notizie sul mondo della moda.La giuria ha premiato i candidati che meglio hanno dimostrato di comprendere lo spirito del progetto originale di Thayaht, ma al tempo stesso hanno espresso creatività e originale innovazione con un occhio particolare alla scelta dei materiali e alle tecniche di confezione.La giuria - presieduta da Andrea Cavicchi, Presidente Fondazione Museo del Tessuto di Prato - si è riunita il 24 e 25 gennaio scorso per decretare i vincitori.La commissione tecnica, composta da illustre firme del giornalismo di moda, come Natalia Aspesi, Paola Bulbarelli, Il Giornale; Paola Pollo, Corriere della Sera; dagli stilisti Patrizia Bambi, titolare del marchio Patrizia Pepe prodotto da Tessilform spa; e Fabio di Nicola che si ispira alla tuta di Thayaht per le sue collezioni è stata affiancata dai rappresentanti delle istituzioni sostenitrici: Agostino Poletto, vice direttore generale di Pitti Immagine e in rappresentanza anche del Centro di Firenze per la Moda Italiana; Giulia Marcucci, Regione Toscana/ARTEX; Rossano Pellicci, titolare VitaEC by Furpile Maglia; Enrico Minio, direttore Fondazione Roberto Capucci.Oltre alla scelta dei tre vincitori, la giura ha inoltre selezionato 20 tute tra le più significative per la ricerca, la qualità e la capacità di cogliere lo spirito innovatore del progetto di Thayaht. Queste tute verranno inserite, insieme alle tre vincitrici, nel percorso espositivo della mostra Thayaht. Un artista alle origini del made in Italy, in corso fino al 14 aprile, e il pubblico avrà a sua volta l'opportunità di votare eleggendo così la tuta più popolare.
«Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti» ha dichiarato Andrea Cavicchi, Presidente della Fondazione Museo del Tessuto di Prato.«Quando abbiamo indetto il concorso nel giugno scorso non ci saremmo mai aspettati di ricevere così tante adesioni e un'elevata qualità dei lavori.L'interesse suscitato tra i giovani è stato così grande che stiamo pensando di ripetere l'esperienza anche in occasione delle prossime future iniziative del Museo.Un progetto di questo genere, nato da un'istituzione culturale da sempre attenta e sensibile alle esigenze delle giovani generazioni di creativi, credo possa suscitare un vivo interesse nel nostro distretto e per le prossime iniziative dovremmo lavorare affinché questa sinergia diventi sempre più concreta e significativa».
Fabrizio Del Bimbo

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