mercoledì 23 gennaio 2008

Palazzo Incontri, una splendida architettura fiorentina

Il palazzo Incontri di Firenze ha alle sue spalle una storia lunghissima di passaggi di proprietà tra generazioni: alla fine del Trecento il palazzo del canto di Balla, all'angolo tra via dei Servi e via dei Pucci, apparteneva ai Medici di Cafaggiolo, mentre nel '400 ne era proprietaria la famiglia Vespucci, che commissionò al Botticelli alcuni dipinti su tavola oggi conservati a Bergano e a Boston. I Salviati acquisiscono il palazzo nel '500, ma cadono in disgrazia per aver appoggiato i nemici di Cosimo I, come pure il successivo padrone, Piero Ridolfi. Nel '600 vi abitano i Baglioni di Perugia, ma gli Incontri di Volterra saranno i proprietari di piu' lunga durata. La Banca CR Firenze ha poi acquistato la magione negli anni '80 del Novecento, restaurandola sotto la guida dell'Architetto Francesco Gurrieri, collocandovi alcuni suoi uffici di direzione. Cosa è rimasto dei vari passaggi ? Il loggiato cinquecentesco dei Salviati, la struttura esterna seicentesca, gli affreschi settecenteschi del Salone delle feste al piano nobile, la risistemazione ottocentesca degli spazi voluta da Giuseppe Poggi. Un volume edito da Le Lettere per Banca CR Firenze, curato dal Dr.Emanuele Barletti, sottolinea l'importanza storico-artistica di palazzo Incontri, prestigiosa sede di rappresentanza dell'istituto di credito fiorentino. Il libro raccoglie una serie di pregevoli saggi scritti da Marco Bevilacqua, Alberto Bruschi, Marco Calafati, Alberto Desideri, Verusca Gallai, Francesco Gurrieri, Francesca Parrini ed Emanuele Barletti, con la prefazione della Prof.ssa Mina Gregori. E' un lavoro corale che intende far conoscere anche al grande pubblico un importante edificio della nostra città. Il volume è stato presentato davanti ad un folto pubblico all'Auditorium di Banca CR Firenze il 17 gennaio 2008. Uno dei saggi piu' avvincenti è quello dedicato al pittore Anton Domenico Gabbiani ed al suo "Convito degli Dei": vi si narrano le tragiche vicende dell'artista, ormai anziano, che realizzò il bellissimo affresco sulla volta della galleria detta appunto del Gabbiani. Il pittore cadde da un'impalcatura durante i lavori e rimase tre giorni tra la vita e la morte, per poi esalare l'ultimo respiro il 22 novembre 1726. Il marchese Incontri volle che l'affresco rimanesse per sempre incompiuto. Le altre sezioni del volume trattano dell'epoca barocca del palazzo, del casato degli Incontri, degli affreschi del Salone delle feste di Lorenzo del Moro e di Romìnaldo Botti, delle decorazioni neoclassiche di Luigi Catani, del primo Ottocento e dei tempi del Poggi, del restauro novecentesco.
Nicoletta Curradi

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