mercoledì 30 gennaio 2008

Luciano Minguzzi, una mostra a Firenze

Firenze rende omaggio allo scultore Luciano Minguzzi (1911 - 2004) con una mostra di opere e disegni che dal 31 gennaio fino al 24 febbraio sarà ospitata presso la sala d'Arme di Palazzo Vecchio. Trentasei opere, 20 sculture e 16 disegni, che celebrano uno dei più importanti maestri della scultura italiana del Novecento e al quale si deve la realizzazione della 'Porta del Bene e del Male' in San Pietro in Vaticano e della Quinta Porta del Duomo di Milano e di quella di San Fermo a Verona.. La mostra è organizzata dalla Fondazione Museo Minguzzi di Milano con l'assessorato alla cultura del Comune di Firenze in collaborazione con l'assessorato alle relazioni internazionali, la Soprintendenza speciale per il Polo museale e il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione, della Provincia e della Mediateca regionale. "Si tratta di un importante appuntamento culturale per la città", ha detto il 29 gennaio l'assessore alla cultura Giovanni Gozzini presentando la mostra insieme all'assessore Eugenio Giani e alla soprintendente al Polo museale Cristina Acidini. "Minguzzi, che era così attratto dal Rinascimento e da artisti come Donatello, Ghiberti, Masaccio trova nella sala d'Arme la sua giusta collocazione come riferimento della scultura italiana". E' una riconciliazione della città con il suo patrimonio culturale, in quanto Minguzzi è sttao un grande interprete del '900 ed aveva già esposto a Firenze nel 1998 al Museo Marino Marini.
L'esposizione si apre con "Acrobata" (1950) e "Donna con Gufo" (1951), opere che palesano l'amore dello scultore bolognese per la primordiale immagine femminile etrusca; prosegue con l'omaggio di Minguzzi agli arcani animali anticamente ritenuti sacri come "Civetta in Gabbia" (1952), "Due colombe" (1987-89), "Due pesci" (1987-89),"Gallo" (1999), "Oronte" (bronzo del 1970), animale, quest'ultimo, inquietante e metamorfico, quasi una rilettura della famosa Chimera di Arezzo. Si ammirano poi gli studi in legno della seconda opera monumentale realizzata dallo scultore bolognese, la Porta del Bene e del Male in San Pietro in Vaticano, del 1977 con le formelle di "Sant'Andrea", "Giovanni battezza l'eremita", "Tobia e l'angelo", "Caino Abele","Deportazione degli schiavi" Il buon ladrone", "Lazzaro risorto" raffiguranti temi drammatici tra i più grandi di tutti i tempi dai quali scaturisce la forza solenne di un grande messaggio morale. La mostra si chiude con "Bozzetto per Uomini del Lager" (1957) e altri disegni che rievocano gli orrori dell'ultima guerra mondiale, l'umiliazione subita dal nostro Paese poi riscattata dalla Resistenza nella lotta di Liberazione: "Impiccati di Casalecchio"(1981), "Il grande urlo" (1985),"La fucilazione di Giovanni Minguzzi" (1991).
La mostra , curata da Veronica Ferretti, durerà fino al 24 febbraio e si amplia nell'allestimento alla Galleria Mirabili di Lungarno Guicciardini. Il catalogo è curato dalle Edizioni d'Arte Giorni Guelfi di Verona con la prefazione del Soprintendente Cristina Acidini e un saggio critico di Antonio Paolucci. L'esposizione è ad ingresso libero. Orario: tutti i giorni 10-13; 15 -19 (chiusa il lunedì). Info www.lucianominguzzi.it.
Nicoletta Curradi

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